Luigi Caiuli nasce a Lecce nel 1940 e dopo aver conseguito nel 1956 il diploma presso l’Istituto d’ Arte della stessa città, intraprende subito la carriera artistica, arruolandosi contemporaneamente in Aeronautica dove per molti anni indossa il grado di sottufficiale.
La lunga esperienza maturata nel corso degli anni gli ha consentito apprezzamenti da parte del pubblico e riconoscimenti da parte della critica. Ha partecipato anche a numerosi concorsi di pittura a livello nazionale, presentandosi così sulla scena con una vasta produzione artistica. Nelle pitture di Luigi Caiuli emerge il legame con la terra natia unitamente al ricordo dei luoghi della sua infanzia e dove egli sembra quasi invocare il recupero di tutti i valori più profondi della società contadina di un tempo.
Nel 2002 dona alla Città di Galatina venti dipinti ad olio su tela riguardanti il tema del Tarantismo. I dipinti realizzati tra il 1978 e il 1998, immortalano le immagini viste da bambino nei giorni in cui si festeggia il santo protettore. Sono il frutto di una ricerca ventennale finalizzata a sottolineare gli aspetti umani e sociali che hanno determinato il fenomeno del Tarantismo e la sua leggenda.
I venti dipinti fissano i momenti più salienti del rito: dalle Baccanti in cui le donne si liberano dall’oppressione degli uomini, alla Terapia domestica e Terapia musicale in cui mette in evidenza il ruolo fondamentale della musica; fino a L’arrivo in piazza S. Pietro e L’acqua di S. Paolo, l’ultimo atto dell’esorcismo.
Lo stile utilizzato è «realistico impressionista» così come egli stesso lo definisce e i colori, quasi sempre pastello, sono delicati e sfumati. Le Tarantate di Caiuli raccontano le loro storie personali di povertà e disperazione e allo stesso tempo gridano la voglia di riscatto e di emancipazione.