Il Palazzo della Cultura in origine era sede del convento dei Padri Domenicani, facente parte di un complesso più ampio includente l’annessa chiesa di S. Maria della Grazia. La costruzione, autorizzata con bolla di Papa Pio II, fu avviata nel 1486 su terreno concesso dall’Università di San Pietro in Galatina e si concluse nel 1508; essa fu resa possibile grazie a numerosi lasciti da parte dei cittadini, tra cui Maria Castriota, sorella del Duca Ferdinando e la moglie di lui la duchessa Adriana d’Acquaviva, che espressero poi la volontà di essere sepolte all’interno della chiesa. Nei primissimi anni del ‘700 la chiesa, e probabilmente parte del convento, fu ricostruita da maestranze locali.

     ’’La tutela dei monumenti è tutela delle civiltà e produce il                        perfezionamento dei popoli che li possiedono.”

                                                                                  Pietro Cavoti        

 

Per diversi anni il convento è stato un centro di alta spiritualità per via della scuola di dottrina cristiana, belle lettere, aritmetica, storia e geografia che, specialmente nel Seicento, ha contribuito a formare il ceto intellettuale.

Soppresso in età napoleonica l’Ordine dei Domenicani, intorno alla metà dell’800 vi subentrarono i Padri Scolopi che istituirono le prime scuole pubbliche, aprendo anche un convitto. Con le soppressioni post-unitarie, la gestione del convitto passò al Comune e venne intitolato all’illustre galatinese Pietro Colonna. Nel 1898 venne istituito il Liceo a completamento del Ginnasio, mentre qualche anno dopo fu convertito in governativo, assumendo negli anni una notevole risonanza anche al di fuori del Salento. Con la scomparsa del Convitto e il successivo trasferimento del Liceo Ginnasio nel 1962 in un nuovo edificio, il convento ospitò scuole di altro ordine e grado finché non cambiò la sua destinazione, divenendo sede negli anni ’80 del Palazzo della Cultura che comprendeva la Biblioteca comunale “P. Siciliani”, l’Archivio storico comunale e il Museo civico “P. Cavoti”. Ristrutturato all’inizio del nuovo Millennio, verrà intitolato con cerimonia pubblica al prof. Zeffirino Rizzelli, apprezzato intellettuale, già sindaco della Città negli anni ‘90 e direttore del giornale locale “Il Galatino” per oltre un decennio.