RITRATTI DELLA COLLEZIONE MARTINEZ
Le imponenti statue in gesso, il Pilota e il Mastro d’Ascia, entrambe del 1934, aprono e chiudono un ampio spazio dedicato ai 19 mezzi busti degli anni Dieci, Venti, e Trenta.
I ritratti esprimono la sensibile e silenziosa destrezza di un autodidatta (come Wildt così Martinez preferiva definirsi) impegnato nella sua attività di scultore in periodo caratterizzato da rapidi avvenimenti storici e dai molteplici e variegati fermenti artistici.
Alcuni dei ritratti presenti:
1926, GESSO PATINATO
Serenità di bagnante
Il frammento scultoreo Serenità di bagnante fa parte di un gruppo di opere eseguite nel 1926 che si distinguono per l’aura statica e melanconica e per l’armoniosa raffinatezza stilistica.
La testa è la parte scampata alla distruzione dell’intera scultura, effettuata dallo stesso autore. (S. Luperto)
GESSO PATINATO
Mercurio con il petaso alato
Nell’inedita maschera di Mercurio con il petaso alato (le ali sono simbolo di velocità e di pronta intelligenza) l’autore, con chiari riferimenti ai noti ritratti di Wildt, pone in netto contrasto il vuoto al pieno: il vuoto delle orbite oculari (abissi di buio) contrapposto al pieno dei rilievi facciali. (S. Luperto)
1935, TERRACOTTA
Uomo elegante con i baffi
Nel ritratto caricaturale di Uomo elegante con i baffi del 1935, in deroga ai riferimenti classicheggianti, con intenso vigore Martinez rappresenta il risvolto emotivo del personaggio ricorrendo a un modellato deciso e schematico con il quale esprime le connotazioni caricaturali “nella sconcertante deformazione picassiana” (G. Gentilini). Il sopracciglio sinistro arcuato contrapposto ai baffi, l’occhio sporgente, la bocca socchiusa con gl’incisivi distanziati, la fronte bassa sono i dettagli somatici su cui l’artista insiste per rappresentarne la personalità. (S. Luperto)