La sala Antichità in pietra contiene alcuni elementi dell’edilizia galatinese databili tra il 17° e il 18° secolo. Le decorazioni architettoniche evidenziano la maestria e la creatività degli scalpellini che intagliavano e modellavano la pietra ad ornamento di palazzi, ville ed edifici della città.
Di particolare interesse sono i doccioni in pietra leccese, elementi decorativi che convogliavano l’acqua di gronda. Le abili mani degli scalpellini intagliavano i blocchi di pietra trasformandoli in figure animalesche o mostruose, al cui interno scorreva l’acqua per defluire poi dalla bocca. Avevano inoltre anche un’altra funzione, quella di spaventare gli “spiriti maligni” e tenerli lontani dal palazzo.
In questa sala troviamo anche un esemplare, non attribuito, di stemma araldico o arma gentilizia, secondo quello che era un vezzo, diffuso fin dal Cinquecento, di ornare l’arco di ingresso principale dei palazzi più o meno nobili.
Imponenti sono gli elementi architettonici in pietra leccese provenienti dal timpano della chiesa di San Leonardo demolita alla fine del 1600. La chiesa probabilmente fu edificata su una precedente chiesetta del 16° secolo nel centro antico della città.