La biblioteca privata dell’illustre galatinese contava “più di 1600 volumi, e 1450 opuscoli, oltre molti giornali scientifici e pedagogici” secondo quanto recita la delibera di accettazione del 12 dicembre 1888, ma in realtà nessuno ha mai eseguito un reale conteggio.
La donazione fu annunciata con una lettera della moglie del filosofo galatinese, Cesira Pozzolini, al Sindaco Bardoscia in segno di gratitudine verso l’Amministrazione comunale che, all’indomani della prematura scomparsa di Siciliani, aveva deliberato, tra le altre cose, di intitolare a lui la Biblioteca comunale. Tuttavia fu necessario attendere il raggiungimento della maggiore età del figlio del Siciliani, Vito, coerede insieme alla madre, perché il Comune potesse formalizzarne l’accettazione. La Pozzolini concluse l’invio dei volumi poco prima della sua morte, avvenuta nel 1914.
La raccolta, che ovviamente contiene opere del Siciliani ma anche della moglie Cesira, contempla opere di carattere filosofico, pedagogico, scientifico e testimonia i contatti che il filosofo galatinese aveva con gli ambienti del Positivismo francese e sudamericano, ma in generale con il dibattito filosofico europeo del tempo. Notevoli le riviste e il nucleo degli opuscoli, afferenti soprattutto la storia e la letteratura salentina.
Nella Sala Siciliani sono conservati altresì i circa duemila volumi appartenuti al Cavoti e donati dal nipote di lui l’avv. Torricelli.